Il colonialismo italiano e i silenzi di Meloni
Il silenzio di Giorgia Meloni sui crimini del colonialismo italiano nel corso della sua visita in Etiopia è una vergogna insopportabile. Un penoso passo indietro, rispetto alle scuse pronunciate dai Presidenti della Repubblica Mattarella e Scalfaro qualche anno fa.
Oltre 700.000 vittime, deportazioni, uso di gas tossici contro le popolazioni civili, campi di internamento, stragi efferate, tra cui quelle di Addis Abeba, Debre Libanos e Caia Zeret con decine di migliaia di morti per rappresaglia. L’Italia ha bisogno di una legge che istituisca una giornata, il 19 febbraio – Yekatit 12 per il calendario etiope – in cui discutere del colonialismo italiano e della sua eredità.
Ma Giorgia Meloni è anche erede di quel partito che ancora oggi celebra, anche con monumenti come ad Affile, in provincia di Roma, un criminale come Rodolfo Graziani.
Pop, nei prossimi giorni e settimane, ricorderà i segni dei crimini coloniali italiani con iniziative a Roma e nel Lazio per non continuare con omissioni e rimozioni ormai inaccettabili.